Ambiente nel Medioevo



Durante il basso medioevo, tra il 1000 e il 1300, grazie al periodo di pace e alla fine della peste, si verificò una grande crescita demografica, la quale richiedeva l'utilizzo di tanta energia. Tale processo diede vita alla prima crisi energetica, tutto ciò determinò il drastico aumento del prezzo del legno.
Per far fronte alla richiesta sempre maggiore, diverse foreste furono rase al suolo, in modo da sfruttare il legno tagliato, principale combustibile sia per uso domestico sia per uso industriale. Di conseguenza, il legno divenne un materiale raro e prezioso. Per questo motivo esso fu gradualmente sostituito dal carbone. Il carbone, da un lato aiutò a limitare il disboscamento, ma dall'altro contribuì ad aumentare l'inquinamento atmosferico.
Nel Medioevo, oltre l'inquinamento atmosferico, fu rilevante anche l'inquinamento acustico. Nelle vicinanze delle fabbriche, era infatti molto forte il baccano delle fabbriche.
Altra forma di inquinamento particolarmente rilevante era l'inquinamento dell'acqua, del quale i macelli erano ritenuti i principali responsabili. Infatti, nel 1366, il Parlamento parigino ordinò che la macellazione del bestiame venisse realizzata lungo un corso d'acqua a valle della città.
La prima legge nazionale anti-inquinamento risale al 1388, votata dal parlamento inglese. Questa legge riguardava sia l'inquinamento atmosferico, sia l'inquinamento delle acque. Da quel momento, tutti i rifiuti dovevano essere trasportati fuori dalle città.